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COS'É L'ANSIA

Aggiornamento: 28 mar


Ansia è un termine largamente usato per indicare un complesso di reazioni cognitive, comportamentali e fisiologiche che si manifestano in seguito alla percezione di uno stimolo ritenuto minaccioso e nei cui confronti non ci riteniamo sufficientemente capaci di reagire. L’ansia di per sé, tuttavia, non è un fenomeno anormale. Si tratta di un’emozione di base, che comporta uno stato di attivazione dell’organismo quando una situazione viene percepita soggettivamente come pericolosa.

Diventa importante distinguere tra ansia fisiologica e ansia patologica.

L’ansia fisiologica è quell’ansia che permette all’individuo di attivarsi per raggiungere un obiettivo. Ha la caratteristica di essere di breve durata, spinge la persona a mettersi in movimento per raggiunge i propri scopi, non è invalidante. Possiamo pensare, ad esempio, ad una persona che deve sostenere un intervento ad una conferenza. Questa persona potrebbe provare un po’di ansia al pensiero di parlare di fronte ad un pubblico, ma ciò potrebbe essere un aiuto invece che un ostacolo. L’ansia provata potrebbe attivare la persona in modo che si prepari correttamente per l’evento studiandosi bene l’argomento e preparando un’esposizione chiara e puntuale così da raggiungere con successo l’obiettivo. Questo è un semplice esempio di come l’ansia può assumere una connotazione positiva. Quando invece assume una connotazione francamente negativa presentandosi come ansia patologica? Ciò avviene quando si associa a uno stato di allerta nei confronti del mondo esterno e si manifesta con reazioni esagerate rispetto alla reale situazione. Questo stato emotivo coinvolge non solo la persona che lo sperimenta, ma anche chi la circonda.


Ansia sintomi:

Sintomi cognitivi dell’ansia

Dal punto di vista cognitivo i sintomi tipici dell’ansia sono:

  • il senso di vuoto mentale

  • un senso crescente di allarme e di pericolo

  • l’induzione di immagini, ricordi e pensieri negativi

  • la messa in atto di comportamenti protettivi cognitivi

  • la sensazione marcata di essere osservati e di essere al centro dell’attenzione altrui.

Sintomi comportamentali dell’ansia

Nella specie umana l’ansia si traduce in una tendenza immediata all’esplorazione dell’ambiente, nella ricerca di spiegazioni, rassicurazioni e vie di fuga. La strategia principale istintiva di gestione dell’ansia è inoltre l’evitamento della situazione temuta (strategia “better safe than sorry” – “meglio prevenire che curare”). Sono frequenti inoltre comportamenti protettivi (farsi accompagnare, assumere ansiolitici al bisogno, ecc.), anassertivi e di sottomissione.


Sintomi fisici dell’ansia

L’ansia inoltre, è spesso accompagnata da manifestazioni fisiche e fisiologiche quali:

  • tensione

  • tremore

  • sudore

  • palpitazione

  • aumento della frequenza cardiaca

  • vertigini

  • nausea

  • formicolii alle estremità ed intorno alla bocca

  • derealizzazione e depersonalizzazione.

Di seguito descriveremo meglio alcuni sintomi fisici dell’ansia, come si manifestano e quali sono le eventuali conseguenze:

Palpitazioni

Occorre, per quanto possibile, distinguere diverse condizioni riferibili alle palpitazioni: il cardiopalmo, la tachicardia e l’aritmia.

Quest’ultima, ad esempio, si verifica spesso con battiti irregolari anche nelle persone sane, durante le loro attività quotidiane ed è più probabile che si presentino quando la persona è in ansia.

Può essere indotta da una serie di agenti quali nicotina, caffeina, alcol e squilibrio elettrolitico.

Spesso l’interpretazione data a tale sintomo fisico durante uno stato ansioso è legata all’idea di avere un infarto. Questo anche se alla base vi è un’aumentata eccitabilità elettrofisiologica del muscolo cardiaco che non ha conseguenze negative dal punto di vista medico.

Dolore toracico

È un sintomo fisico che può presentarsi durante periodi di ansia elevata in assenza di un disturbo cardiaco. Può quindi derivare da fonti diverse quali la respirazione toracica e i disturbi gastrointestinali (es. reflusso esofageo o spasmi esofagei). Quando la persona interpreta catastroficamente le cause benigne del dolore è possibile che lo stato ansioso aumenti portando anche al panico.

Ma in realtà sappiamo che quando emerge uno stato ansioso molto elevato, il corpo secerne adrenalina che causa un aumento del battito cardiaco e il corpo lavora più velocemente. È un modo evolutivo per preparare meglio la persona a gestire le situazioni di pericolo.

Se l’adrenalina danneggiasse il cuore, come avrebbe potuto l’uomo sopravvivere sino ad oggi? Dunque, l’accelerazione del battito cardiaco dovuta agli stati ansiosi non causa attacchi di cuore; deve esserci qualcosa di patologico, perché questo accada.

Sensazione di mancanza di respiro (Fiato corto)

Respirare è un’azione che funziona indipendentemente da ciò che una persona pensa o fa, è automaticamente controllata dal cervello. Infatti i controlli cerebrali funzionano anche quando si cerca di smettere di respirare. La sensazione di mancanza di respiro è molto frequente nei disturbi d’ansia e deriva dalla protratta e ripetuta respirazione toracica (pettorale).

Infatti, una risposta fisica allo stress è la relativa dominanza della respirazione toracica su quella addominale che porta però all’affaticamento dei muscoli intercostali, che si sforzano e hanno spasmi che causano disagio e dolori pettorali inducendo la mancanza di sensazione di respiro.

Se non si riesce a capire che queste sensazioni sono indotte dalla respirazione toracica, allora sembreranno improvvise, spaventose, portando la persona ad allarmarsi ulteriormente.

Nausea o disturbi addominali

Lo stomaco si contrae e si rilassa in modo regolare e costante.

Quando questo ritmo è disturbato si presenta la nausea. Diversi fattori possono portare a questa sensazione fisica come l’ingestione di certi cibi, i disturbi vestibolari, l’ipotensione posturale o anche stimoli precedentemente neutri. La funzione dell’alimentazione e della digestione sono le prime a bloccarsi durante uno stato di allerta, ma se la persona interpreta erroneamente la nausea come un segno dell’imminente vomito è più probabile che l’ansia aumenti e porti al panico.

Ma, fortunatamente, che la nausea porti al vomito accade raramente, è più probabile che le persone sovrastimino questa eventualità.

Tremori e sudorazione

I primi sono movimenti involontari, oscillatori e ritmici di una o più parti del corpo, causati dalla contrazione alternata di movimenti muscolari opposti.

La sudorazione invece aiuta a controllare la temperatura corporea, che si innalza quando vi sono stati ansiosi. Infatti, lo stress stimola il sistema nervoso simpatico con aumento dei livelli di adrenalina e noradrenalina che stimolano un aumento del metabolismo, incrementando così la produzione del calore e la conseguente sudorazione utile all’abbassamento della temperatura corporea.

Nuovamente, maggiore è l’attenzione e la catastrofizzazione rispetto a tali sintomi fisici maggiore sarà la probabilità che questi aumentino di intensità.

L’ansia, quindi, non è solo un limite o un disturbo, ma costituisce una importante risorsa. E’ infatti una condizione fisiologica efficace in molti momenti della vita per proteggerci dai rischi, mantenere lo stato di allerta e migliorare le prestazioni (ad es., sotto esame).

Quando l’attivazione del sistema di ansia è eccessiva, ingiustificata o sproporzionata rispetto alle situazioni, però, siamo di fronte a un disturbo d’ansia, che può complicare notevolmente la vita di una persona e renderla incapace di affrontare anche le più comuni situazioni.


Nel caso in cui si riscontrino difficoltà nella gestione di tale emozione, diventa importante rivolgersi ad un professionista.

Nelle sezioni "Strategie per il benessere" e "Mindfulness & Tecniche di rilassamento" puoi trovare degli strumenti che possono esserti utili per gestire quest'emozione.


Bibliografia


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