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SUDORE PSICOSOMATICO, QUANDO L'INCONSCIO ESPRIME LE SUE FRAGILITA'

Aggiornamento: 28 mar


Sudare è perfettamente naturale: si tratta di un processo che non solo è del tutto fisiologico, ma che è anche indispensabile per il nostro organismo. Sono diversi i fattori che possono influenzare la quantità di sudore prodotta, dalla temperatura esterna all’attività fisica, fino alla sudorazione nervosa da stress.

Aldilà della sua funzione fisiologica, infatti, il sudore ha anche una valenza psicologica dal momento che particolari stati emotivi possono innescare una sudorazione profusa in diverse parti del corpo. Le zone più colpite sono quelle in cui la concentrazione di ghiandole sudoripare è maggiore: ascelle, mani, piedi e viso. Per l’inconscio, il sudore è una sorta di meccanismo di difesa che scatta in determinati momenti della vita, quando ti senti più esposto e viene fuori una tua fragilità.

Infatti, Ansia e sudorazione hanno un rapporto molto stretto: a chi non è mai capitato di vivere uno stato di preoccupazione o disagio che si è trasformato in un’ipersudorazione delle mani, delle ascelle o della fronte? Le emozioni negative amplificano le reazioni delle ghiandole sudoripare: fortunatamente però esistono rimedi per gestire la sudorazione eccessiva improvvisa dovuta all’ansia.


Sudorazione nervosa di ascelle, mani, piedi: perché succede?

Quando il livello di preoccupazione si alza spesso la condizione di stress emotivo sfocia in fastidiose sudorazioni eccessive e improvvise, in grado di farti ritrovare in breve tempo con i vestiti fradici di sudore.

A essere connessi sono spesso l’ansia e la sudorazione delle ascelle, ma coinvolti sono anche le mani, i piedi, la testa, la zona inguinale o la schiena: tutte le aree insomma dotate di un elevato numero di ghiandole sudoripare, che ricoprono in realtà quasi tutta la superficie corporea.


A essere diffusi sono anche i fenomeni di ansia e sudorazione fredda: il detto “sudare freddo” infatti non è solo un modo di dire, ma deriva da una condizione reale, che si manifesta quando la pelle diventa in pochi secondi fredda e umida a causa del sudore. Si tratta di estreme reazioni del corpo ad ansia, timori, paure o forti shock e possono essere accompagnate anche da giramenti di testa, brividi o tremori.


Come intervenire?

Il primo approccio è quello di cercare di regolare l’ipersudorazione con l’utilizzo di prodotti  dedicati e seguire alcuni piccoli accorgimenti legati alle abitudini quotidiane, relativamente ad esempio al tipo di tessuti da indossare o all’alimentazione da seguire (si ricorda che è raccomandato bere molta acqua).

 Ma se il problema è di origine psicologico, si necessita un tipo di intervento differente che va scelto, è doveroso ricordarlo, in base alle caratteristiche del tutto personali di ogni singolo individuo e all’entità del problema e del disagio percepito.

La psicoterapia rappresenta il trattamento che consente in assoluto un cambiamento più profondo e strutturale che coinvolge l’individuo. Nella gestione dell’ansia e degli attacchi di panico la terapia più indicata è quella cognitivo comportamentale. Essa spiega i disturbi emotivi attraverso l’analisi della relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti e permette di lavorare sulle interpretazioni erronee di pericolo e minaccia che spesso la nostra mente ci porta a compiere.

Esistono inoltre degli interventi focalizzati più strettamente sulla gestione dei sintomi prodotti dall’ansia. Tra questi è possibile citare:


  • Esercizi di respirazione diaframmatica: permettono l’attivazione della muscolatura profonda che consente di indurre uno stato di rilassamento fisico e mentale riducendo così la sintomatologia ansiosa.

  • Esercizi di rilassamento muscolare progressivo: sono in grado di indurre rilassamento fisico e mentale prima di una situazione ansiogena e consistono nel contrarre e rilassare i muscoli uno dopo l’altro vari gruppi di muscoli (es. mani, braccia, spalle, addome, gambe ecc.).


Risultano molto utili tecniche di gestione del pensiero come ad esempio la focalizzazione che prevede il fatto che il soggetto possa bloccare un pensiero che genera ansia per un certo periodo di tempo occupando la mente con pensieri neutri o positivi come ad esempio contare, porre attenzione a sensazioni tattili, focalizzare l’attenzione su oggetti descrivendoli in maniera dettagliata ecc… La focalizzazione è utile per spostare l’attenzione da pensieri e sensazioni fisiche, quali ad esempio la sudorazione, che contribuiscono a mantenere uno stato d’ansia, verso un focus esterno che permette di liberare le proprie facoltà di ragionamento.


Nelle sezioni "Strategie per il benessere" e "Mindfulness & Tecniche di rilassamento" puoi trovare degli audio di tecniche di rilassamento e di immaginazione che possono aiutarti a gestire questi momenti

Fonti:

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